Journal News & Announcements

GIANNONI E SANTONI – COLLABORAZIONI ARTISTICHE – PIETRASANTA

15 Settembre 2023

Tecnica e Arte, precisione artigianale e ispirazione irrazionale: un binomio che travalica i secoli e capace di donare all’una il meglio dell’altra in una morbida sinergia d’intenti. Lo scopo di Giannoni & Santoni Collaborazioni Artistiche, riassunto nelle parole dei due proprietari, è proprio “fondere la creatività, l’esperienza, la materia e l’energia per concretizzare progetti artistici non ordinari”.

Grazie al know-how dell’azienda, l’allestimento propone le opere di Aurelio Amendola realizzate su pannelli di cemento sapientemente illuminati grazie all’innovativo progetto di Pollice Illuminazione, basato sul rispetto fisiologico del ritmo circadiano. Il risultato finale mostra le più famose opere del grande fotografo così come le conosciamo, e tuttavia diverse rispetto alle originali. Fu Marino Marini, amico e maestro dell’artista, a chiedergli di far danzare le sue sculture, di renderle vive attraverso la modulazione della luce. È questo l’esito del connubio tra la tecnica di Giannoni & Santoni, lo studio sulla luce di Pollice e le fotografie di Aurelio Amendola: una scrittura di luce e materia, una gestualità che crea un continuum nello spazio e che dilata il tempo.

Comunicato stampa completo – Clicca qui

Journal News & Announcements

“OPERAE” – LA NUOVA INSTALLAZIONE DI GIANNI LUCCHESI PER IL FUORISALONE 2023

In occasione del FuoriSalone 2023, dal 17 al 26 aprile, nella cornice della mostra-evento INTERNI Design Re-Evolution, l’artista Gianni Lucchesi espone OPERAE, nel Cortile d’Onore dell’Università degli Studi di Milano. L’installazione, alta 13 metri, è costituita da 12 cubi in cemento che danno vita ad una torre, alla cui sommità è collocata la scultura a grandezza naturale di un uomo seduto con lo sguardo verso l’orizzonte. La scultura, progettata appositamente per il FuoriSalone 2023, è stata realizzata pensando al rapporto tra l’uomo e il “costruire”. OPERAE è fortemente caratterizzata da elementi geometrici e matematici. La sequenza aurea di Fibonacci scandisce la rotazione dei cubi che sorreggono l’uomo in atteggiamento contemplativo. Infatti, i cubi subiscono una lieve rotazione in prossimità della sequenza 1, 1, 2, 3, 5, la cui somma è 12, quanti sono anche i metri di altezza della torre.

I segni dorati che graffiano le superfici in cemento sono la sovrapposizione crescente verso l’alto di un sigillo bruniano.

Il titolo della mostra di Interni intreccia i concetti di rivoluzione ed evoluzione, due parti di uno stesso processo di sviluppo. Se è vero che come esseri umani ci siamo evoluti, è anche vero che abbiamo costruito una realtà sociale che non sempre rispetta le diversità e l’ambiente. C’è bisogno di una rivoluzione dello spirito per migliorare il nostro futuro. L’arte, l’architettura e il design possono assumere un ruolo fondamentale in questa missione, creando nuove visioni” dichiara Gianni Lucchesi.

Il progetto di OPERAE è stato elaborato da Lucchesi in collaborazione con Carlo Alberto Arzelà, Sandra Bozzarelli, Julia Caracciolo e lo studio Hangar.

L’artista ha sviluppato le soluzioni costruttive e le finiture estetiche dei cubi con l’azienda Giannoni & Santoni. Lucchesi ha modellato a spatola la scultura in resina. La figura umana è stata realizzata con il sostegno di Poliart. L’illuminazione è realizzata da Filotto, mentre lo studio Ingegneria e dintorni ha progettato la statica dell’intera scultura.

 

Informazioni

Titolo: OPERAE

Artista: Gianni Lucchesi

Collaborazioni: Giannoni & Santoni, Arzelà Studio Architettura, Sandra Bozzarelli, Julia Caracciolo, Hangar

Sponsor tecnici: Ingegneria e dintorni e Poliart

Illuminazione: Filotto

Luogo: Università degli Studi di Milano, Via Festa del Perdono 7

Quando: dal 17 al 26 aprile 2023

Orari di apertura: 17-23.04 h. 10-24 | 24-26.04 h.10-22

Conferenza stampa INTERNI Design Re-Evolution: 17 aprile, ore 14, Aula Magna dell’Università degli Studi di Milano

www.internimagazine.it

 

Gianni Lucchesi

Gianni Lucchesi nasce a Pisa nel 1965. Dal 1985 espone in mostre personali e collettive sia in Italia che all’estero. Nel 2006 riceve il premio Cisdac per l’arte contemporanea. Partecipa alla Biennale di Casablanca del 2014 e dal 2016 a 2019 a quattro edizioni del Museo della Follia curato da Vittorio Sgarbi. Dal 2019 espone in mostre curate e presentate da Nicolas Ballario e Carlo Alberto Arzelà. Nel 2021 vince il concorso per la realizzazione del monumento a Sandro Pertini a Savona. L’ultima esposizione realizzata nel 2023 è “Signum”, un’installazione curata da Nicolas Martino.

 

Journal

TOSCANI CHEZ MAZZOLENI

Dopo Palazzo Reale a Milano e Palazzo Albergati a Bologna, Mazzoleni Torino ospiterà la terza e ultima tappa del ciclo di mostre che celebrano gli 80 anni di Oliviero Toscani.
“TOSCANI CHEZ MAZZOLENI” riunisce un’ampia selezione di fotografie curate dall’artista, dalle sue immagini più iconiche e conosciute al corpus fotografico inedito del Grande Cretto di Burri di Gibellina, in cui compare per la prima volta l’innovativa tecnica di stampa su cemento.
La mostra si apre al piano terra della galleria con un’antologia di oltre cento immagini che ripercorrono la forza creativa di Oliviero Toscani abbracciando tutta la sua carriera. Salendo al piano nobile, la mostra presenta una selezione di fotografie stampate per la prima volta su grandi lastre di cemento, una tecnica che conferisce corpo e tridimensionalità alle immagini. Opere iconiche di un artista che ha usato capacità visionarie, provocazione e trasgressione per contrastare razzismo, disuguaglianza e abusi. Alcuni degli esempi più iconici includono il famoso poster di Jesus Jeans “Who loves me follow me”, così come “Kiss between priest and nun” del 1992 e “Three Hearts White / Black / Yellow” del 1996.
Una sezione della mostra sarà incentrata sulla serie del Cretto di Gibellina, fotografata da Toscani per il progetto “Louis Vuitton Fashion Eye”, una raccolta di album fotografici realizzata dalla Maison con dieci tra i fotografi più famosi al mondo. Ognuno di loro ha fotografato una città a sua scelta per una serie dedicata ai viaggi. Toscani, con grande sorpresa, ha scelto Gibellina, la cittadina siciliana distrutta dal terremoto del Belice nel 1968 e dove Alberto Burri versò centinaia e centinaia di tonnellate di cemento sulle macerie della città nel 1981, realizzando una delle opere più importanti del progetto “European Landart”.
Questi scatti sono stati stampati su lastre monumentali di cemento e interagiscono con alcuni Cretti di Alberto Burri della collezione Mazzoleni.
Infine, due carte da parati di grandi dimensioni accompagnano i visitatori in un intenso viaggio attraverso il progetto decennale Razza Umana, con il quale Oliviero Toscani ha attraversato centinaia di piazze del mondo per fotografare le persone nella loro quotidianità, creando il più grande archivio fotografico esistente delle differenze morfologiche dell’umanità, con oltre 10.000 ritratti, alcuni dei quali realizzati durante l’ultima edizione del Kappa Future Festival di Torino.

2 November 2022 – 14 January 2023
Opening 2 November 2022
6 pm – 10 pm

Source: Mazzoleni Art

Journal

“I TEDESCHI DEL 21° SECOLO” – LA NUOVA MOSTRA DI OLIVIERO TOSCANI A BERLINO

Donne, uomini, biondi, castani, di ogni estrazione sociale, professionisti e lavoratori di vari settori, cittadini del mondo: tutti tedeschi contemporanei. C’è un pezzo di Toscana nel nuovo “muro” che sarà inaugurato a Berlino il 25 aprile: grandi totem allestiti in panchine di cemento, come nuovo arredo urbano di Potsdamer Platz scelta per ospitare la mostra. Un vero reportage fotografico, dedicato ai tedeschi del XXI secolo è firmata da Oliviero Toscani, milanese verace che ha scelto di vivere a Casale Marittimo ormai dal 1970 e prodotta dalla Giannoni e Santoni: fantasia e creatività si sono incontrate per raccontare la fine della razza ariana, sostituita dai nuovi tedeschi, un colorato insieme di razze e culture. Cento facce di tedeschi dei giorni nostri, dal giovane biondissimo con gli occhi azzurri alla ragazza con i capelli afro, fotografati dall’obiettivo eclettico di Toscani sono state poi “trasferiti”, con la tecnica dell’affresco digitale, su grandi pannelli di cemento. Quello dell’uguaglianza razziale è un argomento che gli è particolarmente caro, tanto che lo ha proposto in passato sui cartelloni stradali oltre che sulle pagine pubblicitarie di riviste patinate.

«Sono molto legato a questo progetto che ho ideato prima della pandemia. Ho cercato facce nuove – racconta Oliviero Toscani – dei tedeschi contemporanei, per dimostrare come certi stereotipi siano superati. Non ho mai capito fino in fondo questo razzismo nei confronti dei tedeschi per le colpe dei loro nonni. Viaggiando mi sono reso conto che quando parli di “tedeschi” c’è sempre qualcuno che arriccia il naso. Ma i tedeschi di oggi non sono quelli del passato, sono il popolo europeo più evoluto, con una grande cultura, eredità anche di un antico passato. Così ho fotografato tante facce, dai tedeschi con la pelle nera ai biondi».

Un lavoro prestigioso per la Giannoni e Santoni che con grande passione e professionalità è diventata un punto di riferimento per il mondo dell’arte, dando vita alle intuizioni degli artisti fornendo materiali e strumenti per raccontare il loro modo di vedere il mondo.

 

Oliviero Toscani – racconta Antonio Giannoni – ha fotografato centinaia di tedeschi. Gli scatti sono stati selezionati e riprodotti dai nostri artigiani con la tecnica dell’affresco digitale su una base di intonaco. Il risultato sarà di forte effetto. Un racconto che mette insieme tante forme d’arte».

Source: Il Tirreno

Journal

DA RIFUGIO DELLA FORNACE A RIFUGIO DIGITALE – IL TUNNEL ANTIAEREO RINASCE COME LUOGO D’ARTE.

A trasformare il vecchio canale di scolo, rifugio antiaereo durante la Seconda guerra mondiale, in uno spazio dedicato a mostre, eventi e performance riguardanti l’arte digitale, l’architettura, la fotografia e la letteratura è lo studio Archea Associati di Laura Andreini, Marco Casamonti e Giovanni Polazzi.

Inaugurato ufficialmente, come riportato dal Corriere Fiorentino, il 13 aprile 2022 in collaborazione con la casa editrice Forma Edizioni e Tornabuoni Arte con l’opera site specific Oro di Fabrizio Plessi, tra i primi sperimentatori della videoarte in Italia. Ad animare i 16 schermi disposti lungo il tunnel avvolto da maioliche cangianti e una moquette turchese si muove «Un gigantesco mosaico d’oro che — spiega Plessi — sciogliendosi respira nella sua liquidità sotterranea. Il Rifugio Digitale non è altro che un innovativo incrocio culturale che proprio in una città come Firenze trova lo stimolo per confrontarsi e sovrapporsi al preesistente. Ho voluto quindi trasformare l’acqua che ho immaginato scorresse in questo luogo tanto tempo fa in oro come buon auspicio e come desiderio umano verso un miglioramento della condizione esistenziale, esigenza viva e quanto mai sentita anche in questo nostro periodo».

«Uno spazio – secondo l’architetto Marco Casamonti – dove entrare e muoversi ma anche conoscere e sperimentare il digitale. Ci piace pensare, a maggior ragione oggi, che un posto percepito come luogo per ripararsi da un’aggressione fisica, un rifugio antiaereo, possa rinascere come spazio di libertà e di espressione, in un luogo d’arte».

Ph credits: Pietro Savorelli & Associati, Source: Icon Magazine